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La lingua/le lingue di Gramsci e delle sue opere Versione stampabile

Convegni, Critica e filologia, Critica letteraria, Lingua italiana

Si è svolto a Sassari, dal 24 al 26 ottobre 2007, il convegno internazionale “La lingua/le lingue di Gramsci e delle sue opere. Scrittura, riscritture, letture in Italia e nel mondo”, organizzato dalla Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Sassari con la collaborazione scientifica della Fondazione Istituto Gramsci.

Il simposio (che si inserisce nel calendario delle celebrazioni per il settantesimo anniversario dalla morte del celebre pensatore di Ales) è stato dedicato all’analisi di uno degli aspetti più suggestivi ma anche più negletti della produzione gramsciana: le sue riflessioni sulla lingua italiana in un’ottica comparativa con la lingua sarda e con i dialetti italiani.

È stata effettuata una panoramica sulla diffusione del pensiero gramsciano nel mondo ed è stata riservata particolare attenzione alla sua attività di traduttore: nel corso della sua dura esperienza carceraria, l’intellettuale sardo ha infatti tradotto testi di genere letterario diverso, anzitutto fiabe dal tedesco.

Il convegno si è articolato in tre sessioni.

  1. “Gramsci nel mondo”: alla presentazione delle principali edizioni e traduzioni delle opere di Gramsci è seguita un’accurata analisi critica delle traduzioni delle «Lettere» e dei «Quaderni» in Gran Bretagna, in Germania, in Francia, nei paesi scandinavi, negli Usa, in America Latina, in Cina, in Giappone, in Israele e nei paesi arabi.
  2. “Gramsci in Italia”: sono state prese in esame la difficile eredità culturale e politica di Gramsci nell’Italia del dopoguerra e le prime edizioni dei suoi scritti, a cominciare dalle «Lettere dal carcere». È stata poi ricostruita la genesi dell’edizione dei «Quaderni» e le controversie editoriali da cui sono scaturite l’edizione tematica einaudiana, voluta da Togliatti, e l’edizione critica, cronologica, pubblicata nel 1975 a cura dell’Istituto Gramsci. A chiusura della sessione è stato proiettato il film «New York e il mistero di Napoli», un viaggio nel mondo di Gramsci raccontato da Dario Fo, ideato e diretto da Giorgio Baratta.
  3. “Gramsci, la Sardegna, l’Italia”: gli specialisti si sono dedicati all’analisi di uno dei temi meno esplorati nella biografia intellettuale e politica di Gramsci: il suo rapporto con la cultura e con la lingua della sua terra d’origine. L’indagine si è estesa dai corsi di glottologia seguiti dal giovane Gramsci all’Università di Torino, agli studi sulla lingua sarda negli anni trascorsi all’ombra della Mole Antonelliana, fino all’epistolario familiare, in particolare le lettere di Gramsci alla madre e alla sorella Teresina, in cui sono frequenti i richiami al folclore, alle tradizioni e alle espressioni dialettali dell’isola.

A latere del convegno è stata aperta la mostra “Gramsci e il Novecento”, allestita fino al 9 novembre sempre presso la Facoltà di Lingue e curata dalla Fondazione Istituto Gramsci: quattordici pannelli numerati in un percorso di rivisitazione, mediante una ragionata scelta di immagini, note e testi gramsciani, dei momenti più significativi della biografia umana e politica di Antonio Gramsci, in particolare in rapporto alle crisi e alle trasformazioni mondiali che hanno drammaticamente segnato i primi anni del Novecento.

Fonti e riferimenti

  1. Fondazione Gramsci - Programma del Convegno
  2. Fondazione Gramsci - Mostra “Gramsci e il Novecento”
  3. Da Turi sguardo sulla Sardegna. La lingua e le lingue di Gramsci, “La Nuova Sardegna”, 24 ottobre 2007, p. 35: riprodotto nel sito dell’Università di Cagliari

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