Ugo Ojetti: ritratto di un intellettuale
Un seminario e una mostra bibliografico-documentaria a cura della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Ugo Ojetti - Ritratto di un intellettuale
Seminario di studi, 13-14 maggio 2004, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze - Sala Poliziano - ore 9-12.30/14.30-17.30
Mostra bibliografico-documentaria, 13-31 maggio 2004, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze - Tribuna Dantesca
Inaugurazione: 13 maggio, ore 12.30 - Orario mostra: dal lunedí al venerdí, ore 10-12.30/15-18 - sabato ore 10-12.30, domenica e festivi chiuso. - Ingresso libero
Fonte: sito BNCF, http://www.bncf.firenze.sbn.it
La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Società di Studi Fiorentini organizzano nei giorni 13 e 14 maggio un Seminario di studi (vedi programma allegato) e una Mostra bibliografico-documentaria dal titolo Ugo Ojetti. Ritratto di un intellettuale, due iniziative parallele che si propongono di mettere in luce la personalità , gli interessi e la poliedrica produzione di una delle piú interessanti figure del Novecento italiano.
Nato a Roma nel 1871, Ojetti fu giornalista e scrittore, spaziando in vari campi d’interesse quali la letteratura, il teatro, e in particolare la critica d’arte. In questa veste fu chiamato in molte e importanti commissioni governative, ebbe l’incarico di vigilare sulla salvaguardia degli oggetti d’arte nelle zone colpite dalla guerra, scrisse cronache e diari di viaggio, si interessò di restauro di monumenti, di arti minori, di museologia e organizzò anche esposizioni, tra le quali si ricordano quelle tenute a Firenze (Mostra del ritratto nel 1911, Mostra della pittura italiana del Seicento e Settecento nel 1922, Mostra del Giardino italiano nel 1931). Per il “Corriere della sera” (con cui iniziò a collaborare nel 1898, divenendo poi direttore della testata dal 1925 al 1927), tenne per vent’anni una rubrica artistica. Fondò inoltre le riviste “Dedalo” (1920-1933), “Pègaso” (1929-1933) e “Pan” (1933), dirigendo quest’ultima fino alla morte. Scrittore lucido, elegante e piacevole non seguí lo stile dannunziano in voga, ed ebbe i suoi momenti letterari piú riusciti non tanto nei testi teatrali (Il matrimonio di Casanova del 1911, scritto in collaborazione con Renato Simoni) quanto nelle raccolte di ritratti, di ricordi e di saggi (I capricci del Conte Ottavio, Milano: Treves, 1911; Cose viste, Milano: Treves, 1923-39, in 7 volumi; I taccuini 1914-1943, Firenze: Sansoni, 1954). Fondò e diresse la collana “Le piú belle pagine degli scrittori italiani” per la casa editrice Treves (1933) e l’anno seguente “I classici italiani” per Rizzoli.
Accademico d’Italia dal 1930, Ojetti morí a Firenze nel 1946.
La Mostra (che durerà fino al 31 maggio) si affianca al Seminario di studi proponendo una scelta esemplificativa del fondo di documenti donato alla Biblioteca Nazionale dalla figlia di Ojetti, Paola, tra il 1971 e il 1973 e conservato presso la Sezione Manoscritti. Il “Fondo Ojetti” si compone di materiale eterogeneo, in prevalenza manoscritto, relativo sia alla vita pubblica (appunti, lettere, testi di conferenze, lezioni e discorsi, stesure degli articoli per il “Corriere della sera”, delle opere teatrali, dei romanzi, ecc.), sia alla vita privata dello scrittore (i suoi diari dattiloscritti, quelli della moglie Fernanda, il loro epistolario, agende e taccuini). Il materiale a stampa è costituito da ritagli di giornale, manifesti sulla difesa dei monumenti nel periodo bellico, riviste, materiale iconografico vario; nel 2002 si è aggiunta al fondo la raccolta di fotografie d’arte di Ojetti, che è stata donata alla Biblioteca Nazionale dall’Ente Cassa di risparmio di Firenze.